Apostrofo

Autore: Laura McKinney
Data Della Creazione: 9 Aprile 2021
Data Di Aggiornamento: 1 Luglio 2024
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Il apostrofo è una figura retorica in cui un discorso, un dialogo o una narrazione viene brevemente interrotta, per richiamare personaggi immaginari o reali. Con questa risorsa cerchi di catturare l'attenzione del destinatario e di trasmettere un sentimento, un'idea o un pensiero.

Per esempio:

Oh tristi nuvole scure
quanto duramente cammini, tirami fuori da questa tristezza
e portami in Honduras
dal mare dove vai!

(Gil Vicente, La commedia di Rubena).

In generale, la seconda persona è usata nell'apostrofo e, in alcune occasioni, consiste in una “acclamazione al nulla”. Inoltre, questa cifra è solitamente accompagnata da esclamazioni o punti interrogativi.

Poiché l'obiettivo di questa risorsa è catturare l'attenzione della persona che è esposta al messaggio, di solito viene utilizzata nei discorsi che vengono fatti per essere trasmessi oralmente, come il copione di un'opera teatrale. È anche una risorsa ampiamente utilizzata nella poesia.


Questa figura letteraria era molto ricorrente nelle opere teatrali dell'antica Grecia, in cui i personaggi pronunciavano le commedie con le spalle al pubblico.

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Esempi di apostrofo

  1. Oh virtuosa, magnifica guerra!
    In te erano dovute le liti,
    in te vive il nostro morire
    per la gloria in cielo e la fama sulla terra,
    in te la lancia crudele non sbaglia mai
    nin ha paura del sangue versato dai parenti;
    revocare le concordie a te nostro popolo
    di tali desideri e tanta angoscia.

    (Juan de Mena, Labirinto della Fortuna)

  1. Oh notte che hai condotto!
    Oh notte, più bella dell'alba!
    Oh notte che hai messo insieme, amato con amato,
    amato nell'amato trasformato!

    (San Giovanni della Croce, Notte oscura)

  1. Tutta la vitaCosa posso darti
    al mio Dio che vive in me,
    se non ti sta perdendo
    per goderne meglio?


    (Santa Teresa di Gesù, Vivo senza vivere nel mio)

  1. Dopo, Oh fiore dell'isteria!hai pianto e riso;
    i tuoi baci e le tue lacrime avevo in bocca;
    le tue risate, i tuoi profumi, le tue lamentele erano le mie.

    (Ruben Dario, Margherita)

  1. Venire, notte dolce, notte tenera e cupa,
    dammi il mio Romeo e quando morirò
    tagliarlo in mille minuscole stelle:
    il cielo sarà così bello
    che il mondo, innamorato della notte,
    smetterà di adorare il sole dannoso.

    (William Shakespeare, Romeo e Giulietta).

  1. Onde giganti che rompi ruggendo
    sulle spiagge deserte e remote,
    avvolto in fogli di schiuma,
    Portami con te!

    (Gustavo Adolfo Becquer, Rhyme LII).

  1. E lei è apparsa nuda tutta ...
    Oh passione della mia vita, poesia
    nudo, mio ​​per sempre!


    (Juan Ramón Jiménez, È venuto, prima, puro).

  1. Oh dolci vesti per il mio male trovato,
    dolce e felice quando Dio voleva,
    insieme siete nella mia memoria
    e con lei nella mia morte evocato!

    (Garcilaso de la Vega, Sonetto X)

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Connotazione
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