Il colloidi siamo Miscele omogeneeCome per le soluzioni, ma in questo caso su scala microscopica, si distinguono particelle di una o più sostanze, la fase dispersa o discontinua, che vengono disperse in un'altra sostanza chiamata fase disperdente o continua.
La parola colloide è stato introdotto dal chimico scozzese Thomas Graham nel 1861 ed è derivato dalla radice greca kolas (κoλλα), che significa "che aderisce"O"untuoso", Questo è correlato a proprietà di questo tipo di sostanze di non passare attraverso i normali filtri.
Nel colloidi, le particelle nella fase dispersa sono abbastanza grandi da disperdere la luce (un effetto ottico noto come effetto Tyndall), ma non così piccole da precipitare e separarsi. La presenza di questo effetto ottico rende possibile distinguere un colloide da una soluzione o soluzione. Particelle colloidi hanno un diametro compreso tra 1 nanometro e un micrometro; quella delle soluzioni è inferiore a 1 nanometro.Gli aggregati che compongono i colloidi sono chiamati micelle.
Lo stato fisico del colloide è definito dallo stato fisico della fase disperdente, che può essere liquida, solida o gassosa; la fase dispersa può anche corrispondere a uno di questi tre tipi, sebbene nei colloidi gassosi questo sia sempre un liquido o un solido.
Le sostanze colloidali sono importanti nella formulazione di numerosi materiali industriali di uso comune e massiccio, come vernici, plastiche, insetticidi per agricoltura, inchiostri, cementi, saponi, lubrificanti, detergenti, adesivi e prodotti alimentari vari. I colloidi contenuti nel terreno contribuiscono alla sua ritenzione di acqua e sostanze nutritive.
In medicina, i colloidi o gli espansori plasmatici vengono somministrati per espandere il volume intravascolare per periodi più lunghi rispetto a quelli ottenuti mediante l'uso di cristalloidi.
I colloidi possono essere idrofilo o idrofobo. Tensioattivi come saponi (sali di acidi grassi a catena lunga) o il detersivi formano colloidi di associazione, consentendo la stabilizzazione dei colloidi idrofobici.
Quando è possibile fare una chiara distinzione tra la fase dispersa e il mezzo disperdente, si parla di colloide semplice. Esistono altri colloidi più complessi, come i sistemi colloidali reticolari, in cui entrambe le fasi sono formate da reti ad incastro (vetri compositi e molti gel e creme sono di questo tipo), ei cosiddetti colloidi multipli, in cui convive il mezzo disperdente con due o più fasi disperse, finemente suddivise. Di seguito sono riportati venti esempi di colloidi:
- Crema di latte
- latte
- Vernici al lattice
- Schiuma
- Gelatina
- Nebbia
- Fumo
- Montmorillonite e altre argille silicatiche
- Materiale organico
- Cartilagine bovina
- Derivati dell'albumina
- Plasma
- Destrani
- Amidi idroetilici
- Osso intrecciato
- Smog
- Detergenti
- Gel di silice
- Ossido di titanio
- Rubino